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sabato 26 maggio 2012

Amare è finalmente riconoscersi, ma saper amare è molto di più

Anche oggi amare rimane la chiave magica che apre le porte della felicità, o per lo meno di quella che gli uomini ritengono tale. Nulla di più logico dunque che malgrado tutto quanto il mondo ci offre di svago e di gioia, tendiamo ad amare ed essere amati. E molte volte, invece, gran parte della nostra infelicità proviene proprio dall'amare male o dall'essere amati peggio. Intanto non bisogna mai attendere per amare la vigilia del momento in cui non si amerà più. E nemmeno rimproverare di non essere amati quando non si fa nulla per amare. Amare è offrire. Certo tutto possiamo donare, cibi e vesti, case e denari. Ma il dono più bello è quello di noi stessi. Amare quindi è dimenticarsi. E indubbiamente nulla è più difficile che sapersi staccare dal proprio egoismo. Del resto Nietzesche ammoniva cristianamente: <<E' al di là di noi che dobbiamo amare>>. Amare perciò è scoprire noi stessi. Amare è cercare le nostre possibilità più insospettate. Amare è guardarsi e giudicarsi. Marcelline Desbordes-Valmore scriveva: <<Mi ignoravo, non avevo ancora amato...>>. Amare è finalmente riconoscersi, ma saper amare è molto di più. 113

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