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sabato 14 luglio 2018

Se un giorno uno potrà dire all'altro:...

Qualche altra volta il matrimonio conduce alla progressiva scoperta di un’anima diversa da quella che si era amata. E un giorno uno dice all’altro: <<Io non ti credevo così…>>. Allora bisogna che l’indulgenza diventi la più tenera alleata dell’amore per superare la sorpresa. E bisogna imparare ad amare chi non si era conosciuto prima.
          Vi sono uomini che si rivelano mariti pieni di nostalgia per gli amici, i giornali, il circolo, la sedia del caffè. Mariti brontoloni alla ricerca di minimi dettagli da criticare. Mariti che riservano il loro malumore per le pareti domestiche. Mariti che si eleggono a piccoli dittatori. E mariti che sospirano come sovrani in esilio. Ma vi sono donne che si rivelano donne leggere, nervose, spenderecce, disordinate, lacrimose, diffidenti, dispotiche, gelose…
          Ebbene, la migliore saggezza rimane quella suggerita da Cervantes: convincersi che l’unica donna perfetta è la propria moglie e che non vi è uomo migliore del proprio marito. E in questa illusione vivere sereni, servendosi dei difetti come delle virtù per la felicità coniugale. Ma se un giorno uno potrà dire all’altro: <<Tu sei migliore di ieri>>, questa sarà la più sorprendente conquista dell’amore. 170

mercoledì 31 gennaio 2018

La comprensione e il perdono sono i più bei fiori dell'estate coniugale

 Ma talvolta il cielo si oscura. E se anche l'uragano non minaccia i cieli matrimoniali, il tuono  romba tra bronci e dispute, rimproveri e malintesi. Qualche volta si sta come in trincea nell'attesa che uno attacchi per primo. Talaltra l'offensiva si scatena con rapidità aerea e la bomba che scoppia all'improvviso con un'accusa, lascia dubbi, diffidenza e malumori. Altre volte l'insidia è subacquea e nulla traspare alla superficie, ma il siluro arriva con un silenzio o un monosillabo e colpisce il cuore. Così, spesso le atmosfere matrimoniali sono cariche di sottintesi e i dizionari coniugali acquistano un valore intellegibile solo per gli iniziati. E può anche succedere che soltanto dopo una vera e grave disputa il cielo diventi completamente sereno. Del resto Enrico Heine scriveva: <<Il momento culminante del matrimonio è la lotta, anche se sanguinosa. E non vuol dire nulla se la moglie mostra i denti al marito. Basta che siano belli e bianchi>>. E dato il carattere di Matilde Mirat, Enrico Heine doveva intendersi anche di denti... In ogni modo non importa chi ha ragione e chi ha torto. E' sempre la prima parola dopo la disputa quella che rasserena il cielo e il primo gesto quello che saluta il sole. Ma certo la comprensione, l'indulgenza e il perdono sono i più bei fiori dell'estate coniugale. 169