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mercoledì 31 gennaio 2018

La comprensione e il perdono sono i più bei fiori dell'estate coniugale

 Ma talvolta il cielo si oscura. E se anche l'uragano non minaccia i cieli matrimoniali, il tuono  romba tra bronci e dispute, rimproveri e malintesi. Qualche volta si sta come in trincea nell'attesa che uno attacchi per primo. Talaltra l'offensiva si scatena con rapidità aerea e la bomba che scoppia all'improvviso con un'accusa, lascia dubbi, diffidenza e malumori. Altre volte l'insidia è subacquea e nulla traspare alla superficie, ma il siluro arriva con un silenzio o un monosillabo e colpisce il cuore. Così, spesso le atmosfere matrimoniali sono cariche di sottintesi e i dizionari coniugali acquistano un valore intellegibile solo per gli iniziati. E può anche succedere che soltanto dopo una vera e grave disputa il cielo diventi completamente sereno. Del resto Enrico Heine scriveva: <<Il momento culminante del matrimonio è la lotta, anche se sanguinosa. E non vuol dire nulla se la moglie mostra i denti al marito. Basta che siano belli e bianchi>>. E dato il carattere di Matilde Mirat, Enrico Heine doveva intendersi anche di denti... In ogni modo non importa chi ha ragione e chi ha torto. E' sempre la prima parola dopo la disputa quella che rasserena il cielo e il primo gesto quello che saluta il sole. Ma certo la comprensione, l'indulgenza e il perdono sono i più bei fiori dell'estate coniugale. 169

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