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mercoledì 8 agosto 2012

Lascia che provi a spiegarti il mistero del vero amore

Lascia dunque che ti parli e provi a spiegarti il mistero del vero amore. Lo distinguerai così dagli amori che lo Svedenborg definiva di scorta e vedrai se sarà tra quelli che Maeterlinck chiamava amori-destino o tra gli altri che Emerson diceva amori-prodigio. Prima, l'annunciazione. Appena ti ho incontrato ho sentito subito che entravi nella mia vita come una sovrana di leggenda a prendere possesso di quanto era già tuo per incontrastato diritto d'amore. Poi l'iniziazione. Noi soli abbiamo compreso il valore del nostro incontro. Noi soli la profondità dei richiami, la coincidenza delle ore, il significato dei crocicchi, il senso delle cose non dette, il peso delle promesse, la certezza del nostro luminoso destino. Dopo, la rivelazione. Tu ormai sei sicura di me e io di te. E questa certezza dà una gioia ardente al nostro amore. Così proseguiamo, la mano nella mano. Tutti si ritirano per lascarci passare soli e vivi nel nostro sogno. E in questa solitudine a due vi è il ritmo eterno del mondo. Finalmente la trasfigurazione. Certo questo è il primo tempo di una sinfonia immortale. Ma non abbiamo ancora conquistato il cielo dove vivremo. 126

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