Vi sono incontri nati sotto una cattiva stella. Si preannunciano con un brivido e un sospiro e terminano nel pianto e nella bestemmia. E le anime si chiedono desolate per quale castigo hanno risposto al richiamo. Incontri che si direbbero autentici scontri e si concludono in conflitti di due entità ostili, cariche di magnetismo contrario. E penso a George Sand e ad Alfredo de Musset che si sono dilaniati con parole, scritti e azioni rifugiandosi poi quella nel suo istinto e questo nella malattia. Incontri che sono collari, catene e gioghi, dove la libertà pare un sogno irrealizzabile. Il cuore piange, l'anima trema e solo la coscienza in silenzio registra una disfatta. E vi sono incontri smarrimenti, malattie, equivoci, errori, rovine e cadute. Incontri simili a naufraghi dove le anime si trovano desolatamente sole, piene di freddo e di paura. Incontri che non danno né gioia né riposo e che lasciano le anime su rive opposte, avvilite e senza speranza. Incontri di perdizione dove le anime si specchiano affascinate dal gorgo che le chiama. E una trascina l'altra sino in fondo per trattenerla prigioniera dell'errore, della colpa e della vergogna. Così le braccia della mulatta Giovanna Duval sono state le catene maledette del poeta dei "fiori del male". Ma più Baudelaire si immergeva nel fango, più soffriva per la nostalgia del cielo. 93
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