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sabato 19 aprile 2014

La felicità matrimoniale è un fiore che ha un'unica radice in due cuori soli


Ed ecco che marito e moglie si ritrovano finalmente di fronte nella loro casa. Quel perfetto accordo riscontrato durante il fidanzamento si mantiene, si consolida e si intensifica. Le piccole cose di tutti i giorni scoperte insieme danno un'allegrezza quasi infantile. E la vita è un delizioso gioco. Altre volte, di fronte alle solite mura, tra gli stessi mobili, in mezzo alle uguali abitudini, il vocabolario d'amore non sceglie più le parole che fanno sognare. Ed è l'ora di imparare ad avere meno esigenze e più indulgenza. Così la primavera coniugale coglie i primi fiori delle reciproche concessioni. Credo che se i giovani sposi sapessero quale importanza rappresenti per la loro felicità il periodo di assestamento, di ritocchi e di collaudi, farebbero di tutto per modificare linee, attenuare attriti, correggere difetti, frenare impeti. Ma quest'epoca delicata che può persino segnare qualche ferita d'amor proprio e richiedere le prime dolorose abdicazioni alla personalità d'ognuno è meglio si compia senza testimoni. La felicità matrimoniale è un fiore che ha un'unica radice in due cuori soli. E soltanto il cielo sta a guardare, in attesa che l'amore canti nella gioia della maternità trionfante. 165

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