Dicono che nulla sia più triste d'amare ancora chi non ama più. Certo, quando gli occhi restano assenti e lontani davanti a un'anima che invoca tremante d'attesa, questa a poco a poco si ripiega per piangere senza esser vista e morire di gelo così. Allora le labbra rimangono mute perchè i cuori hanno finito di parlare lo stesso linguaggio. Eppure si cerca sempre con ansia chi non si trova più. E si implora disperatamente l'immagine di chi è stato vivo. Pare di non poter sopravvivere nemmeno un'ora. E un sorriso basterebbe a far benedire il mondo intero. Ma l'idolo è impenetrabile sul suo piedistallo, mentre i ceri si spengono per il rito funebre dell'amore ucciso da uno solo. Crepuscolo per imparare ad amare nell'ombra del silenzio e della rinuncia. Non giudichiamo di chi sia l'errore, sebbene purtroppo ancora oggi la società ritenga che quanto inorgoglisce l'uomo debba fare invece arrossire la donna. Non giudichiamo di chi sia la colpa, anche se la morale corrente condanni sempre la donna quale responsabile maggiore di un fallo commesso in due. Chi ama ancora scriva l'ultima pagina. E davanti all'altare ormai vuoto, accenda il candelabro del silenzio e della rinuncia per tener vivo il ricordo soltanto di un'ora felice. 123
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