L'amore può anche finire. E talvolta ai tempi nostri termina persino prima di incominciare. Quasi sempre si spegne nel desiderio appagato. Altre volte si scolora, si deforma, si dissolve. E l'addio è un fuoco d'artificio di accuse e di rancori. Una parola lo ferisce, un silenzio lo agghiaccia, un gesto lo paralizzza. Allora se la tenerezza non sorregge può anche morire. E l'addio è un sospiro nella notte senza stelle. Spesso l'amore si esaurisce perchè ha vissuto tutti i tempi della sinfonia. Talvolta si smorza a un crescendo o manca in un intermezzo. Talaltra langue in un disperato <<a solo>> che invoca l'armonia perduta. Benedetti gli amori che chiuso un tempo ne sanno aprire un altro per la loro evoluzione. L'amore non è statico: noi stessi non rimaniamo a un punto fisso, ma ci trasformiamo di continuo. Beati gli amori che sanno rinnovarsi per non morire. Beati gli amori che trovano nel finale qualche motivo del preludio lontano. Altre volte, l'amore è ucciso da una parola o da un gesto di violenza. L'amore non è un conflitto nel quale un'anima riduce a viva forza l'altra a propria immagine e somiglianza. Ed è una colpa voler rendere schiava l'anima che non chiede questa servitù come un dono prezioso. Ed è un delitto voler costruire la propria felicità sull'infelicità dell'altro. 122
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