Si direbbe che l'anima femminile senta più profondamente di quella maschile che è soltanto di passaggio sulla terra. Per questo vive spesso più aderente al suo destino. Quasi sempre, infatti, in certe ore luminose dell'amore e in altre folgorate dal dolore, avverte i misteriosi richiami dell'occulto e del divino. E dopo averli attirati a sè, per una specie di mimentismo spirituale, se li appropria in virtù della sua capacità di amare meglio e di soffrire di più. E anche se non è educata religiosamente anela all'eterno, di cui vede qualche riflesso negli orizzonti dell'amore e sente qualche accordo nelle sinfonie del dolore. Così, per la sua intuizione profonda, sa di essere l'anello di una catena universale, la chiave di un segreto magico, il ritmo di una sinfonia inespressa. Allora, potendo spaziare nei cieli che l'anima maschile, meno intuitiva, conosce raramente, riesce a trasmettere a questa la speranza di una patria celeste, che è l'inconscia certezza di tutta la sua vita e l'aiuta a salire, superando l'amore e vincendo il dolore. Ed è forte perchè sà che non tutto quanto ha donato amando e soffrendo andrà perduto, ma rimarrà materia viva e ardente, misteriosamente fluttuante nei cieli senza confine dove risplende l'armonia divina. E l'anima femminile è una fonte per l'anima maschile assetata d'azzurro. 66
Nessun commento:
Posta un commento