Ecco fratello: ti apro le braccia e rispondo al tuo richiamo. Non so il tuo nome. Non conosco la tua pena. Ma lasciami ugualmente venire vicino a te, solo perché soffri. Ho inteso il tuo grido senza suono dentro il mio cuore ferito. Nulla è così acuto e va più profondo di questi muti richiami che svegliano misteriosi accordi con il dolore del mondo. Desideri e speranze, aspirazioni e rimorsi devono essere onde fluttuanti che si frantumano sulle scogliere della coscienza. La nostra anima emette e riceve continui richiami. E forse inconsciamente ogni cuore cerca un altro cuore che lo comprenda e lo consoli. Ma il fluido magico che vivifica e alimenta tutti questi richiami è sempre e soltanto l'amore. Per questo fratello che soffri, quantunque non sappia il tuo nome e non conosca la tua pena, ti apro le braccia. Non temere che ti rivolga una domanda. Non aver paura che guardi la tua ferita. Se vorrai parlare ti ascolterò. Se potrai piangere ti comprenderò. E anche se non ami nessuno, non credi a nulla e non speri più niente ti apro ancora le braccia perché sei un povero uomo come me. E forse qualche volta migliore di me. 69
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