Spesso il nome di chi chiama non importa. Quello che conta è la potenza del richiamo. E quello che vale è il frutto dell'amore. Goethe, ricercatore delle «affinità elettive», annotava un giorno: «Tutto va male. Non sono innamorato e nessuno è innamorato di me». A proposito, Marcello Proust precisava: "L'importante in amore non è tanto la persona amata, quanto la profondità dello stato nel quale l'amore ci pone". E certo l'amore è la forza misteriosa che ha fatto cantare Dante, Goethe e Wagner. Ma Beatrice Portinari, la piccola Gretchen di Francoforte e Matilde Wesendonk non hanno forse avuto piena coscienza di rappresentare richiami per capolavori. Cosi molte donne non sospettano neppure di essere ispiratrici. Ma sempre quello che vale è il frutto del richiamo. ~ Ascolta, anima che non conosco ancora. Non restar più a lungo nell'ombra. Il mio cuore ti invoca come il seme attende una goccia che lo farà fiorire. Chiamami, fa' che ti senta. Chiamami fa' che ti risponda. ~ Ascolta, anima che ho riconosciuto in mezzo a mille. Non passarmi vicino indifferente. Il mio cuore sospira di esser scelto con uno sguardo per morire di gioia. Chiamami una volta sola e ti risponderò per sempre. 64
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